Punto 3
AMORE INCONDIZIONATO E SOLIDALE
In questo snaturata ed individuata visione non
vi è posto per la gratitudine. Quando un
io egoico è accentrato sull'interesse ad uso
ed abuso della bontà altrui non c'é che rimpiangere quei popoli “primitivi” pieni
di gratitudine dove la bellezza dell'uno splendeva a favore dei molti, il
tessuto sociale era coeso non frammentato. Era d'uso riconoscere il bene
ricevuto e ampliando il proprio cuore si offriva al donatore riconoscenza e bontà. Ora tutto è scontato e dall'individualismo messo in
usura tanto da lesinare un grazie attribuendo al donatore una sorta di scontato dovere .
Rammento che dove assente la gratitudine
è assente il Dharma e dove questi rimane
offuscato di conseguenza nel
mondo regneranno sofferenza e caos.
Punto 4
REALE SENSO DI RICONOSCIMENTO E GRATITUDINE
Dove il Dharma
assente vengono meno la verità della parola e dell'azione . Oggi hanno valore i documenti scritti ma anche gli stessi non
trovano giustizia . In un mondo superficiale e foriero di inganni e dove la
mente cavallina bizzarra segue le
intemperie emozionali le parole trovano il tempo di un soliloquio mentale, tanto tutto passera nel dimeticatoio. Gli interessi
personali si tradurranno nella deficienza dell'accordo verbale le parole
saranno solo parole insignificanti per
nulla degne di uomini e donne sagge . Un tempo non era cosi la parola data era
una parola più che scritta gia che il suono prodotto era una creazione in opera
: un opera divina. Il saggio o la saggia
ponevano la mano destra con il pugno chiuso sul lato sinistro del cuore
affermando la loro lealtà al mantenere al parola . Se un uomo o una donna non manteneva la
promessa fatta ed in tal senso causando un danno ad altre persone veniva punito allontanato o esiliato dal clan o dal
villaggio .
Punto 5
ATTINENZA ALLA PAROLA DATA
Opposta all'individuata visione dell'io che si
ritraduce nel profitto personale a discapito della comunità la cultura del dono
è una manifestazione dell'amore condiviso, natura dei molti privi di io. Esente
dal danaro e dalla prestazione , l’amore si erge a donazione di sé quale integro cuore. Tempo, opere, attitudini,
vengono donate senza riserve tanto da formare una rete solidale capace di esercitare un'attiva e costruttiva
compartecipazione . Ciascuno sulla frequenza del noi darà per ciò che potrà,
non ciò che si sentirà di dare. Il sentire di donare o meno una cosaè ancora una via di identificazione con se
stessi. Dare per ciò che si può è una attivazione a donare in merito alla frequenza d'amore che ama donare non
mantenendo in serbo qualcosa per i propri
scopi personali. Esente da danaro la libera fruizione d'amore è un atto di
coscienze compiute che non lesinano il dono anzi lo acclamano . La cultura del
dono è oltre lo scambio equivoca attesa di attendere un riscontro dell'offerta
prestata. La cultura del dono è un incentivo alla realizzazione dell' amore
comune che come la natura da senza chiedere nulla in cambio
Punto 6
CULTURA DEL DONO
Il Dono non è carità e nemmeno elemosina ma un contributo alla solidarietà che è vera condivisione, intrinseca natura dell'amore.Ciascuno in una coscienza sociale e condivisa (NON INDIVIDUALE) deve dare ciò che può. Fate attenzione a non lesinare il vostro contributo, vigilerò e vigileremo. Basta con l'individuale ed egoica partecipazione, altra visione ci attende.
Foriera di separazione la falsa cultura dell'io ha
raggiunto vette e distruzioni insostenibili: un io prevarica sull'altro, uno
spazio sormonta l'altro. La vita è divenuta una corsa alla guerra se anche silente
gioca le parti di una versione di rivalità. Un io per nulla condiviso
anzi schivo e diffidente della vicinanza altrui mentre in questa separazione il
caos dominante si traduce nell'imperante potere del più forte anzi ne viene incentivato:
separazione:uguale dominio. Nella società matristica la cultura sociale era in
base al noi, mai all'io personale. L'identità era un circolo collettivo; il
clan, la famiglia,aggregati a più nuclei. Ciò che rimane oggi sono i residui di una grande famiglia tradotta nel piccolo nucleo al massimo formato da quattro persone figli
compresi. Piccoli nuclei impregnati del piccolo ed individuato io alleato con
altri consimili. La visione culturale del noi
è un grande cerchio ove tutti al pari sono eguali e dall'altra la cultura dell'io è in forma piramidale uno al vertice gli altri in basso o lineare prima uno e poi l'altro ed in questa successione si cela l'infrastruttura
del diverso. Il valore viene dato dalle capacità del più alto d' intelligenza, comando,
prestigio, esteriorità. Nella egualitaria cultura del noi tutti erano e sono al pari e come la natura tutti in egual modo concorrono al benessere
collettivo: la vita.
Punto 7
CULTURA E VISIONE DEL NOI OPPOSTA ALL'INDIVIDUALISMO
Nel noi c’è posto per tutti, un anello congiunto che
unisce , abbraccia, scalda e presente illumina d'amore. In questo cielo ogni cosa del molteplice
personale si trasmuta nell' impersonale
visione tutti siamo uniti dello stesso abito, tutti siamo Uno nelle apparenti sfaccettature
del diverso. E mi piace respirare l'aria di unità di reciproca appartenenza. Un
attenzione al piccolo e apparente particolare del cuore pari al grande, l'amore senza distinto profuso alla grande brezza dei respiri,
aliti e sensazione, emozioni ed unificanti sentimenti. Qui si accorda il Cuore
il mio e trova unità con altri che finalmente condividono il grande desiderio;
Amare senza riserve liberi di lasciare fruire il Cuore.
Punto 8
RECIPROCITA' NELL'ATTENZIONE A SE' ED AGLI ALTRI
La comunità del Noi condivide esperienze, gioie, dolori,
felicità, lutti, amarezze, dispiaceri. La comunità del Noi condivide difficoltà,
bisogni, interessi e questa comunità é vocata all'aiuto concreto, non parole.
Libera si offre e felice nel condividere ama l'altro pari a se.l'Amicizia incondizionata è alla base
dell'amore compiuto, senza nulla chiedere si offre totalmente per il bene
dell'altro e da questi ne comprende le infinite sfumature , un medesimo vestito
e medesimo fine. Nella visione
impersonale comprendere significa essere altri
situazione e vita compresa, significa spogliazione dei personali e
valutativi criteri che accolgono in toto l'altro , specifica la frase: “indossando” i suoi mocassini.
Punto 9
REALE CONDIVISIONE E COMPRENSIONE
Essere nella comune del Noi significa conoscere la
legge dell’interdipendenza dei Dharma: una cosa c'è perché quell'altra esiste,
l'altra non c'è perché quell'altra è inesistente. Fate attenzione ai vostri pensieri ed alle vostre azioni che in qualche modo implichino l'esistenza altrui se non in
armonico accordo potrebbero arrecare danno
e sofferenza. Fondata sul reciproco Amore la comunità del noi e attiva
compartecipazione ; amo gli altri al pari di me in una inscindibile complicità. Un fiore non potrebbe
esistere senza il concorso di molteplici fattori, questo è la fonte del Dharma. La mia azione sarà
l'azione di altri cosi lo saranno i miei
pensieri, la mia parola.
Punto 10
ATTIVA COMPARTECIPAZIONE
In questa cultura isolante dell'io individuato è
molto difficile accogliere o accettare la via del Dono, troppi contrasti,
troppe delusioni accompagnano la nostra esistenza che si traduce in una impossibile
ed inammissibile visione che altri in modo incondizionato possano fare
dono della loro esistenza. Molti sostituiscono la diffidenza nella natura del
dono con l'impulso al donare: meglio
donare che attendere da altri Amore.
Accogliere il dono significa disattendere le attese, abbandonarsi all'Amore,
sapere che altri senza chiedere lo faranno per te e senza allarmismi potrai riposare su un fiore di loto che si erge dal fango, trovare braccia che
potranno sorreggerti abbracciarti, amarti.
Punto 11
ACCOGLIENZA DEL DONO
Un animo sensibile,
aperto privo di riserve in modo sovente viene tradito nell'amore che costantemente verrà
minato nella sua più integra estensione.
Ma lo stesso l’Amore non subirà soste, anche se ferito continuerà ad amare.
Come un fiume che ha come unisco scopo il mare cosi l'amore tradito non si fermerà,
nessuna ragione al mondo lo potrà fermare in quanto aderente alla coscienza
prima non potrà che seguirne il corso ;amare. E'certo che le ripetute prove lo
metteranno a rischio di diffidenza, ma un cuore maturo procederà dovunque,
ovunque, comunque. Voglio un mondo dove
ci si può fidare l'un l'altra/o dove le
parole non siano rumore e dove le azioni non siano un insensato movimento.
Vorrei che la chiarezza sia regina, la lealtà sia sovrana dove i domini
dell'impero dell'Amore siano prosperi per il bene comune; sincera sia la Via della Verità. Voglio un
mondo di esseri allineati all'espansione delle coscienze uniti e consapevoli
che il respiro della vita non sia un mero riempitivo passatempo e dove il cuore
aperto del mare possa accogliere al pari
ogni creatura .
Punto 12
FIDUCIA
Lontano dalla morale e dal giudizio le madri
costruirono una armoniosa civiltà fondata sulla parità ed eguaglianza. Come la
natura che non separa questo da quello ma tutto integra nel grande tutto, ciascuno era integrato sotto l'abbraccio
della Madre, Dea, Divina Verità. La madre accoglie ,ama, protegge, cura , la madre
espande i suoi fiori, figli e figlie della stessa stella e in Amore vede tutti
al suo pari. Nessuno è alto nessuno è
basso tutti hanno posto in questa
meravigliosa terra; Gaia. La madre non giudica anzi consiglia e dalla sua saggezza vede , non opinione dal momento del consiglio conosce quale sia la cosa giusta o sbagliata. Dal suo occhio equanime vede tutti sullo stesso orizzonte
ed in questo illuminante cielo
riconosce l'armonico ed il disarmonico,
la gioia e il dolore, il pianto e il sorriso. La madre come la natura cura, ama
nell'Amore che è silente,Vita manifesta nel grande desiderio di Unità . In questa unità nell'abbraccio infinito
vuole tutti a sé consapevoli e pieni di
ciò che è illimitato e indicibile. La
madre sa tagliare i rami secchi e piantare nuove forme di vita, la madre
genitrice educa e nel suo racconto interminabile di ere riconosce la
via migliore proiettata verso il bene. Lei madre del Dharma eleva i suoi figli alla realizzazione.
Punto 13
NON GIUDICARE
Esente dalla personali
interpretazioni la verità è solo impersonale ed oggettiva.
La verità non si contrappone alle soggettive ed emotive
visioni essa è ciò che è e ciò che è stato sarà. La verità si traduce in pensieri parole
ed azioni e su questa base afferma se stessa. Per l’uomo la Sintesi della verità si
traduce in fatti e oggettivi accadimenti . Il saggio dovrebbe trovarsi schivo
dalle personali interpretazioni dettate dall’euforia emozionale, queste si
vestiranno di un ambiente impregnato del particolare separato dal lontano contesto della verità. Il saggio dovrà essere imparziale non giudice ma colui
che privo dalla distinzione che sa
distinguère e vedere oltre le
motivazioni personali saprà chi ammettere o allontanare.
Punto 14
NON CRITICARE
La critica è un veleno immesso nella cortina
dell’aura dell’altro è un aggiungere un maleficio alla struttura fisica e
sottile giàcchè è unta di sostanza
intenzionale che si insinua nella linfa
del criticato. La critica può annientare ed uccidere nella vita nella personalità essendo esente da qualsiasi timbro di bontà, anzi se
protratta nel tempo, diviene la causa alienante di molti malesseri psicologici e
può essere causa di suicidi. Mai
criticare perché nella critica si
scatena aggressività, svalutazione ed innalzamento dell’io egotico: io meglio
di altri, in quanto sull' altare del meglio sarà innalzato solo colui che si
loda; altri inferiori.
Punto 15
PERDONO
Lascia a terra e procedi ciò che è passato non
ritornerà e ciò che è
futuro sarà da formare. Il perdono è la porta della
felicità, della naturalezza del dono che dolce prende ciò che lascia consegnando
tra le mani una calma serenità. Il
perdono è tranquillità nell’anima di non aggravare il passo gremito di ricordi, di colpe vacanti, di identità, di punitivi indicatori. Libera la mente e scorri
come il fiume che desidera intrepido e calmo il mare, là potrà unirsi alle sue
acque profonde e ritornare un tempo tra le nuvole. Non v’è più bella cosa viaggiare freschi e
liberi a modo che sia il presente a portarvi dove il cuore richiama. Sii grato
a coloro che inconsapevoli vi hanno arrecato dolore, nell’ignoranza ciascuno è
carente nessuno è liberato dal fardello dell’azione e nemmeno i ricordi faranno
rivitalizzare un’altro tempo. Ciò che è stato non ritorna, passato è dalla
porta del perdono, tutto è redento pacificato; la resurrezione è compiuta ora è tempo di andare. Così liberato e in pace camminerai come il vento su questa piacevole
e redenta terra.
Punto 16
ATTENERSI ALLA VERITA’ OGGETTIVA
Questa prospera apertura crescerà e si svilupperà oltre la fiducia e si espanderà nella normale
vita di ciascuno; finalmente al tramonto la diffidenza , il sospetto, l'attesa
del triste dono della sofferenza dell'altro; basta e tempo di promuovere felicità,
molti consimili sono in attesa di unirsi, non attendono altro. I simili si
riconosceranno, si parleranno, comprenderanno e in questa comune visione rafforzeranno
le loro espansioni; non più soli ma altri insieme risonanti: libertà di
respirare vero amore, vera unità.
Punto 17
SUPERAMENTO DELLA INNATA DIFFIDENZA
Si riconosceranno, si evidenzieranno, loro
abbracceranno, loro ameranno senza distinto con Cuore puro, lontane saranno le
distanti strette di mano, abitudini del soldato privo di arme. Nell'abbraccio
possiamo sentire, accogliere in reciproco modo la presenza dell'altro, il suo
essere e ci sentiremo confortati,carichi colmi
di nutrimento d'Amore. Ci farà bene donare e ricevere amore, ci farà
bene.
1. Compito dei rinnovatori è aiutare altri al
superamento delle diffidenza, della sfiducia, del formato individualismo a modo
che possa sorgere negli assopiti cuori pieni di amore l’alleanza, la
condivisione, il reciproco aiuto, la solidarietà consci che una accentuata e
soggettiva visione personale non potrà
che essere fautrice del radicato individualismo”chi si isola rimane
isolato” e che una buona dose di impersonalismo
fiorirà nella Matrice di condivisione e reciproca comprensione .
2. Scopo dei rinnovatori è di formare una rete di Amore Incondizionato
e Solidale lontano dallo scambio e dal danaro, sulla base della reciprocità del
Dono nella estensione di una reale
presenza gli stessi offriranno in modo
spontaneo e gratuito competenze, capacità e conoscenze..Inoltre l'offerta di ospitalità, vacanze, cura dei bimbi e compreso agli adulti fornire una educazione spirituale unita alla
cultura del dono.Verrano donate cure mediche,
supporto olistico e terapie naturali. Vi saranno spettacoli, arte musica, danza e molto altro ancora.
3. Si organizzeranno feste del dono chi avrà di più donerà
più degli altri, tutti concorreranno in
base alle loro possibilità. Vi saranno mercati e vendita di prodotti locali e
di artigianato ove le persone potranno acquistare prodotti a prezzi equi e solidali. Si organizzeranno feste dei
solstizi e degli equinozi, feste della luna piena e feste delle comunità, maschi
e femmine e bambini uniti per festeggiare una nuova umanità solidale e
condivisa.
4. Aventi la natura del
dono al di la del bieco profitto verranno promosse attività olistiche a modo che artisti e operatori , potranno in tranquillità svolgere
la loro attività senza dover versare ingenti somme. Resta chiaro che un
dignitoso guadagno sarà alla base di una reciproca condivisione, il resto verrà
donato per attività di comunità.
5. Le persone che riceveranno in dono prestazioni e
competenze dovranno attenersi ai punti della gratitudine,donare ciò che possono
pena la sospensione del dono e nella rettitudine del Dharma dimostrare di essere bisognosi
e non approfittare della funzione del dono.
6. I rinnovatori innalzando il dialogo aborriscono e
sono completamente contrari ad ogni tipo di violenza anzi da questa ne tengono
le distanze.
7. Nel rispetto delle cose personali la condivisione
permarrà nel campo della discrezione permettendo all’altro l’apertura che
rispetti i modi e i tempi necessari alla
reciproca condivisione. Le cose intime e personali rimarranno tali ma la
condivisione sociale e solidale dovrà essere il reciproco intento verso un
vero e condiviso Amore.
8. Coloro che non
si atterranno ai punti sopra elencati ed agli scopi prefissi verranno
immediatamente espulsi e l’espulsione sarà inderogabile. Al momento dell'accettazione Il modulo disciplinare dovrà essere restituito mensilmente a Raphael Shanti quale supervisore.Se la consegna non sarà pervenuta entro 3-6 mesi il soggetto sarà espulso, in quanto per nulla interessato alla trasformazione di sè
AMMISSIONE
In questi gruppi sono ammessi coloro che prima di
volere un mondo migliore sono propensi
ad un reale trasformazione di sé ,capaci di attuare mediante una seria via una
assunzione disciplinare modulante i moti mentali e conflittuali dell’azione .
Sono ammesse persone concrete capaci di vera volontà
che oltre al desiderio mettano in pratica la loro aspirazione; umanità diversa
e evoluta. Persone disposte al grande sacrificio del piccolo io separatore e
del suo ardito coadiuvante l’ego inferiore.
Inoltre persone composte da un innato amore per sè e
per altri al pari che senza distinto siano propense all’aiuto solidale e
condiviso e altresì comprendano e condividano i punti e gli scopi del rinnovamento. Non verranno accolte persone
diffidenti indecise ed insicure sulla mutualità e sulla reciproca esistenza.
NON AMMISSIONE
Non sono ammessi coloro che rifiutano una personale
trasformazione, coloro che parlano ma inconcludenti
rimangono uguali, coloro che
fingono una realizzazione ma nei fatti sono pari ad altri. Sono rifiutati gli
egoici, gli approfittatori, i mentori"coloro che promettono e non mantengono”
, gli emotivamente instabili dalla mente ballerina, gli egocentrici, gli
approfittatori, i falsi, i superficiali, gli avidi, i vampiri ; quelli che approfittano del bene altrui per
trarre un personale profitto, quelli
legati al danaro,all’avere sempre qualcosa in cambio, gli individualisti, gli
egocentrici, gli irascibili, i violenti coloro che in qualche modo concorrono,
ammettono, sostengono o si accompagnano ai violenti ed agli irascibili. Non sono ammessi gli ingrati, e tutti coloro che al contrario
del bene fomentano il male e la disarmonia e coloro che privi di Etica
inneggiano al male. Inoltre sono compresi coloro che approfittano delle altrui richieste spirituali vedi
olismo, yoga, meditazioni, tantra e quant’altro come vampiri si imbevono del
bieco profitto.
Nella cultura delle Madri le decisioni venivano prese in modo collettivo non a mnaggioranza anche una voce contraria veniva presa in considerazione dato che anceh una critica o un appunto fuori dal coro aveva una ragion d'essere e il soggeto veniva ascoltato nelle sue personali istanze.
Dove non si pergiungeva ad un collettivo accordo era il consiglio delle anziane o degli anziani a formulare la decisione.
Comitati di valutazione
Le persone sagge anziane, mature o giovani seri e
stabili nella loro realizzazione, compiuti,
lontani dalla evanescenza giovanile
dovranno con altri valutare, sondare, riflettere decidere se e come ammettere o
non ammettere o sospendere le persone appartenenti ai gruppi di rinnovamento.
La decisione finale spetterà a Raphael Shanti unito con i saggi anziani e
realizzati nella loro integrità sociale
e spirituale.
Tutti i giorni mattino e sera o anche durante il
giorno collegati con i fratelli e le
sorelle della comunità. Fai sentire la tua solidale presenza, il tuo cuore
puro; chiedi loro come stanno, se hanno bisogno di aiuto se desiderano la tua
presenza e donagli amore più di quanto ne hanno avuto prima. Solo cosi la tua
coscienza si espanderà e troverà ciò che da tempo cercavi, vera condivisione e
vera comprensione . La tua vita
finalmente troverà la grande apertura che tutti i cuori desiderano; Amare senza
più riserve nè timori. Finalmente l’Amore troverà altri consimili nell’unione Vera, ma ricorda
l’Amore dovrà essere incondizionato e privo di secondi fini.