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giovedì 30 aprile 2015

Gruppi e Comunità di Rinnovamento

                     


FEMMINILE E MASCHILE UNITI PER UNA NUOVA SOCIETA'

GRUPPI E COMUNITA’ DI RINNOVAMENTO


 Nell’Aprile 2015 la forza di Raphael Shanti fu tanto  determinante da intuire che ci voleva una inversione di rotta pratica e certa. L'umanità non poteva e non può procedere nella diffidenza  e nell'isolamento. Ci voleva una inversione di contenuti   che potesse ricongiungere le  volontà assopite, dare forza ai cuori desiderosi di ricongiungersi l'un l'altra/o capace di rinsaldare quell'antico legame che riuniva le braccia nella solidarietà senza doppi fini . Raphael Shanti non raccoglie proseliti, non cerca persone, ma nell’abbraccio esteso dell’amore accoglie altri al pari.

Scopi: unire alla partecipazione persone dal cuore Buono  e propense alla sua espansione , persone che a causa dell’individualismo sono costrette a frenare la loro presenza diretta agli altri. In  un mondo carico di diffidente paura  non è facile aprire il cuore, ma la tendenza al rinnovamento vuole costruire fiducia , comprensione ,e incondizionato amore. Un amore aperto agli altri non può e non deve rimanere isolato. Tutto l’universo è collegato tutto e informato dalla stessa matrice l’attrazione che è amore.
E’ comodo e facile desiderare una umanità diversa quando il cambiamento non parte da te.  Mediante una disciplina mentale e di azione attivati  a migliorare te stesso. Questa ti sarà data al momento della richiesta di partecipazione. In altri casi non verrai ammesso.



Principi


L’Unità è un valore.L’Etica è un valore.L’Amore è un valore.La Comunità è un valore.
Ciò che sei è un valore.Ciò che fai è un valore.Il Dono è un valore.
Pensare e agire in comunità è un valore.La condivisione e la comprensione sono un valore.



Scopi: ristabilire i principi della nobiltà interiore ed esteriore unità tra la sapienza del corpus mundi anima e dell’intero universo nella Verità, nell’Amore, nella Condivisione, nella Comprensione e nella Solidarietà.



Economia.


Eco compatibile,  equa solidale per promuovere un guadagno  dignitoso, mai il profitto che possa altrettanto favorire una vita dignitosa esente dall’arricchirsi a discapito degli altri. Alimenti regionale o locali a chilometro quasi zero. Allevatori ed agricoltori ed artigiani in comunione con la cultura del dono Giusto equilibrio dal l’avere ed il dare per il resto opere del dono. La visione come il profitto è piramidale un arricchimento di beni a discapito di altri  e nemmeno a doppio senso  lineare quale lo scambio  “dare ed attendere il ricambio” ed altresì come lo è il baratto, io do una cosa e tu ne dai un’altra, la visione è circolare cuore a cuore dove il cerchio è la comunità intera che dona ciò che può. Come in  natura è fondamentale che tutti gli esseri viventi concorrano al benessere del pianeta cosi nella visione circolare uno dovrà contare sugli altri e gli altri sull’uno. Questa visione circolare opera in mutualità.   Il merito non è avere di più ma donare di più è nella mutualità che si esprime l’equilibrio . Mentre l’economia messicana è in declino   nella città di Juchitan di 100.000 abitanti c’é un tipo di fiorente economia fondata sul dono. I prodotti locali sono molto più apprezzati e la gente va fiera del cibo, dei vestiti  e della tradizione. Infatti in quella città nessuna multinazionale ha mai attecchito. 

Così sarebbe per il prodotto italiano riconosciuto in tutto il mondo e purtroppo viene taroccato. 

Basterebbe un vero senso di appartenenza al paese di origine opposta alla speculativa Globalizzazione per fondare una naturale salvaguardia della cultura locale. In quella città l’apice del prestigio non viene raggiunto da chi  ha più danaro , ma da  chi ha dato più degli altri. L’economia non è fondata sull’accumulo di ricchezze, ma sulla condivisione di beni secondo il criterio che premia la  mutualità. Questa economia del prestigio ruota attorno  al rafforzamento del legame sociale e dal festoso consumo dei beni che anziché essere accumulati dai singoli individui circolano come dono. 

“ tale aspetto qui si può incrementare con la mutualità e la solidarietà” 
- comunità famiglia-

La cultura dello Juchitan è matriarcale o matrilineare e sono le donne ad avere una casa, a gestire l’economia ed il commercio. Dal canto mio vorrei unificare ; il femminile ed un maschile consapevoli ed evoluti uniti per una società che abbia come scopo una vita ed una umanità diversa.



Con il gruppo consolidato di Cherubini frazione di Cerea Rovigo e  sulla base delle  culture prima della nostra era a tal proposito Raphael Shanti propose le seguenti linee guida.



  1. PRATICARE AMARE SERVIRE
  2. SACRO PENSIERO, SACRA PAROLA E SACRA AZIONE .
  3. AMORE INCONDIZIONATO E SOLIDALE.
  4. REALE SENSO DI RICONOSCIMENTO E GRATITUDINE.
  5. ATTINENZA ALLA PAROLA DATA.
  6. CULTURA DEL DONO.
  7. CULTURA E VISIONE DEL NOI OPPOSTA  ALL'INDIVIDUALISMO.
  8. RECIPROCITA' NELL'ATTENZIONE A SE' ED AGLI ALTRI.
  9. REALE CONDIVISIONE E COMPRENSIONE.
  10. ATTIVA COMPARTECIPAZIONE.
  11. ACCOGLIENZA DEL DONO.
  12. FIDUCIA.
  13. NON GIUDICARE.
  14. NON CRITICARE
  15. PERDONO
  16. ATTENERSI ALLA VERITA’ OGGETTIVA
  17. SUPERAMENTO DELLA INNATA DIFFIDENZA.
  18. ABBRACCIO D'AMORE.

Ampliamento dei punti sopra


Un tempo i saggi governavano ed i “sudditi” erano alleati di saggezza. La formazione personale  era oltre la moderna visione tecnologica ed integrava la conoscenza  del cosciente con un profondo stato di consapevolezza. Il bambino veniva inviato alla scuole di pensiero, di filosofia ed alle  "scuole  di vita" . Qui apprendeva l'arte del Sapere, l'arte della conoscenza di se, una capacità di conoscere  la metafisica un autorevole disciplina di autocontrollo  mentale unita ad una formazione di  sviluppo delle capacità intuitive ed extrasensoriali  compreso il raggiungimento di  una integrata acquisizione di unità con il tutto UNO. Non meno anzi erano incentivate le conoscenze astronomiche ed astrologiche quale riconoscimento di appartenenza all’universo unità di conoscenza delle facoltà intrapsichiche ed alle delle scienze di natura, compressa la scrittura e la letteratura dei testi antichi. In questo contesto il bambino divenuto adulto manteneva in serbo l'insegnamento ricevuto, garante era la sua integrata formazione . Anche nelle società matristiche composte da un insegnamento orale ampio spazio era condiviso alla crescita interiore, alle conoscenze astronomiche e astrologiche unite alla scienza  della consapevolezza unitaria, yoga o Tantra perfetto. Si ricorda qui che  l'astronomia sorse con le madri.




Punto 1

PRATICARE AMARE SERVIRE




Punto principale dell'Eremo di Shanti.
Con la pratica giornaliera si diventa signori e signore della mente ed una volta giunti il piccolo io egotico si evolve in un almlifficato amore rivolto a tutti gli esseri.
Dallo stesso amore spontaneo sorge la condivisione spontanea,servizio agli altri al pianeta agli animali e alle persone...
La pratica più nobile del dono è donare se stessi la realizzazione
 Quando il pensiero e la parola trovano fondamento nel Dharma  o Via delle Rettitudine, di conseguenza  le azioni manifesteranno una giusta collocazione. Lontane saranno le contraddittorie incertezze, le ambigue paure, i timori contrastanti  ornati dal dubbio. Una  persona così combinata non potrà che portare disordini, malumori e scompiglio a se ed ad altri. Una mente instabile sarà come il tempo: sereno, variabile con moto ondoso in aumento e nel suo inconscio intento sarà portatore e datore di sofferenza.  Mantenere la direzione del pensiero, della parola e dell'azione  desiderata e condurla  a termine sarà sinonimo  di consapevole maturità e di integrata consapevolezza.

Punto 2 

SACRO PENSIERO, SACRA PAROLA E SACRA AZIONE

L'amore senza presenza e privo di consistenza  pura evanescenza che si traduce in esteriore realtà. L'amore  attrazione è nell'estendersi da un corpo ad un'altro, da una forza all'altra,estensione esprimente la sua luce, la  volontà di condivisione e non può in altro modo . In un mondo  gremito di informazione, di tablet, di cellulari è facile comunicare tanto che l’informazione si trasmuti in una iper comunicazione quale rimedio alla  noia e dall'isolamento. Ogni giorno  miliardi di sms e di mms invadono le linee telefoniche ma siamo sicuri che questa  procacità comunicativa possa trasformarsi in un reale interesse? Molti di questi messaggi  sono vestiti degli abiti dell'individualismo o del superficiale opportunismo; comunicare per i propri scopi personali.  Privo di una  incondizionata solidarietà l'Amore e come un involucro mancante di contenuto  reso assente e deprecabile.  Nelle società  matristiche la visione di aiuto era ed è a tutt'oggi  reciprocamente invariata : tutti per uno e tutti per tutti. In queste  culture non è raro  trovare  gli abitanti del villaggio uniti  nel costruire la casa per un'altro,  dividere il pescato, la selvaggina, il raccolto oppure trovare uno stuolo di madri intente  alla cura e alla custodia dei bimbi alla   loro crescita  figli e figlie della grande famiglia. Il sunto dell'Amore era e qui si intende  presenza partecipata priva di secondi fini o scopi personali. L’Amore accoglie e abbraccia tutti e nel suo infinito abbraccio si veste dei colori e del profumo dell’essenza delle anime, corolle di petali racchiusi nel mare: umanità.




Punto 3

AMORE INCONDIZIONATO E SOLIDALE

In questo snaturata ed individuata visione non vi è posto per la gratitudine. Quando un io egoico è accentrato  sull'interesse   ad uso ed abuso della bontà altrui non c'é che rimpiangere quei popoli “primitivi” pieni di gratitudine dove la bellezza dell'uno splendeva a favore dei molti, il tessuto sociale era coeso non frammentato. Era d'uso riconoscere il bene ricevuto e ampliando   il proprio cuore  si offriva al donatore  riconoscenza e bontà. Ora  tutto  è scontato e dall'individualismo messo in usura  tanto da lesinare un grazie    attribuendo   al donatore una sorta di scontato dovere . Rammento che dove  assente la gratitudine è assente il Dharma e dove questi rimane  offuscato  di conseguenza nel mondo regneranno  sofferenza e caos.


Punto 4

REALE SENSO DI RICONOSCIMENTO E GRATITUDINE


Dove il Dharma  assente vengono  meno la verità   della parola e dell'azione . Oggi hanno valore  i documenti scritti ma anche gli stessi non trovano giustizia . In un mondo superficiale e foriero di inganni e dove la mente cavallina  bizzarra segue le intemperie emozionali le parole trovano il tempo di un soliloquio  mentale, tanto  tutto passera nel dimeticatoio. Gli interessi personali si tradurranno nella deficienza dell'accordo verbale le parole saranno solo parole insignificanti  per nulla degne di uomini e donne sagge . Un tempo non era cosi la parola data era una parola più che scritta gia che il suono prodotto era una creazione in opera : un opera divina. Il saggio o la saggia  ponevano la mano destra con il pugno chiuso sul lato sinistro del cuore affermando la loro lealtà al mantenere al parola  . Se un uomo o una donna non manteneva la promessa fatta ed in tal senso causando un danno ad altre persone  veniva punito allontanato o esiliato dal clan o dal villaggio .

Punto 5

ATTINENZA ALLA PAROLA DATA

Opposta all'individuata visione dell'io che si ritraduce nel profitto personale a discapito della comunità la cultura del dono è una manifestazione dell'amore condiviso, natura dei molti privi di io. Esente dal danaro e dalla prestazione , l’amore si erge a donazione di sé quale integro cuore. Tempo, opere, attitudini, vengono donate senza riserve tanto da formare una rete solidale  capace di  esercitare un'attiva e costruttiva compartecipazione . Ciascuno sulla frequenza del noi darà per ciò che potrà, non ciò che si sentirà di dare. Il sentire di donare o meno una cosaè ancora una via di identificazione con se stessi. Dare per ciò che si può  è  una attivazione a donare in merito  alla frequenza d'amore che ama donare non mantenendo  in serbo qualcosa per i propri scopi personali. Esente da danaro la libera fruizione d'amore è un atto di coscienze compiute che non lesinano il dono anzi lo acclamano . La cultura del dono è oltre lo scambio equivoca attesa di attendere un riscontro dell'offerta prestata. La cultura del dono è un incentivo alla realizzazione dell' amore comune che come la natura da senza chiedere nulla in cambio

Punto 6

CULTURA DEL DONO


Il Dono non è carità e nemmeno elemosina ma un contributo alla solidarietà che è vera condivisione, intrinseca natura dell'amore.Ciascuno in una coscienza sociale e condivisa (NON INDIVIDUALE) deve dare ciò che può. Fate attenzione a non lesinare il vostro contributo,  vigilerò e vigileremo. Basta con l'individuale ed egoica partecipazione, altra visione ci attende.

Foriera di separazione la falsa cultura dell'io ha raggiunto vette e distruzioni insostenibili: un io prevarica sull'altro, uno spazio sormonta l'altro. La vita è divenuta una corsa alla guerra se anche     silente  gioca le parti di una versione di rivalità. Un io per nulla condiviso anzi schivo e diffidente della vicinanza altrui mentre in questa separazione il caos dominante si traduce nell'imperante potere del più forte anzi ne viene incentivato: separazione:uguale dominio. Nella società matristica la cultura sociale era in base al noi, mai all'io personale. L'identità era un circolo collettivo; il clan, la famiglia,aggregati a più nuclei. Ciò che rimane oggi  sono i residui di una grande famiglia tradotta nel piccolo nucleo al massimo formato da quattro persone figli compresi. Piccoli nuclei impregnati del piccolo ed individuato io alleato con altri consimili. La visione culturale del noi  è un  grande cerchio  ove tutti  al pari sono eguali  e dall'altra la cultura dell'io è in forma  piramidale uno al vertice gli altri in basso  o lineare prima uno e poi l'altro ed  in questa successione si cela l'infrastruttura del diverso. Il valore viene dato dalle capacità del più alto d' intelligenza, comando, prestigio, esteriorità. Nella egualitaria cultura del noi tutti erano e sono  al pari e come la natura tutti in  egual modo concorrono al benessere collettivo: la vita.

Punto 7

CULTURA E VISIONE DEL NOI OPPOSTA  ALL'INDIVIDUALISMO

Nel noi c’è posto per tutti, un anello congiunto che unisce , abbraccia, scalda e presente illumina d'amore.  In questo cielo ogni cosa del molteplice personale  si trasmuta nell' impersonale visione tutti siamo uniti dello stesso abito, tutti siamo Uno nelle apparenti sfaccettature del diverso. E mi piace respirare l'aria di unità di reciproca appartenenza. Un attenzione al piccolo e apparente particolare del cuore  pari al grande,  l'amore senza distinto profuso  alla grande brezza  dei respiri,  aliti e sensazione,  emozioni ed  unificanti sentimenti. Qui si accorda il Cuore il mio e trova unità con altri che finalmente condividono il grande desiderio; Amare senza riserve liberi di lasciare fruire il Cuore.

Punto 8

RECIPROCITA' NELL'ATTENZIONE A SE' ED AGLI ALTRI

La comunità del Noi condivide esperienze, gioie, dolori, felicità, lutti, amarezze, dispiaceri. La comunità del Noi condivide difficoltà, bisogni, interessi e questa comunità é vocata all'aiuto concreto, non parole. Libera si offre e felice nel condividere ama l'altro pari a se.l'Amicizia incondizionata è alla base dell'amore compiuto, senza nulla chiedere si offre totalmente per il bene dell'altro e da questi ne comprende le infinite sfumature , un medesimo vestito e medesimo fine.  Nella visione impersonale comprendere significa essere altri  situazione e vita compresa, significa spogliazione dei personali e valutativi criteri che  accolgono  in toto l'altro , specifica la frase:  “indossando”  i suoi mocassini.

Punto 9

REALE CONDIVISIONE E COMPRENSIONE

Essere nella comune del Noi significa conoscere la legge dell’interdipendenza dei Dharma: una cosa c'è perché quell'altra esiste, l'altra non c'è perché quell'altra è inesistente. Fate attenzione ai vostri  pensieri ed alle vostre  azioni che in qualche modo  implichino l'esistenza altrui se non in armonico  accordo potrebbero arrecare danno e sofferenza. Fondata sul reciproco Amore la comunità del noi e attiva compartecipazione ;  amo gli altri  al pari di me in una  inscindibile complicità. Un fiore non potrebbe esistere senza il concorso di molteplici fattori, questo è  la fonte del Dharma. La mia azione sarà l'azione di altri cosi lo saranno  i miei pensieri, la mia parola.

Punto 10

ATTIVA COMPARTECIPAZIONE

In questa cultura isolante dell'io individuato è molto difficile accogliere o accettare la via del Dono, troppi contrasti, troppe delusioni accompagnano la nostra esistenza che si traduce in una impossibile  ed  inammissibile visione  che altri in modo incondizionato possano fare dono della loro esistenza. Molti sostituiscono la diffidenza nella natura del dono con l'impulso al donare:   meglio donare che attendere  da altri Amore. Accogliere il dono significa disattendere le attese, abbandonarsi all'Amore, sapere che altri senza chiedere lo faranno per te e  senza allarmismi potrai  riposare su un fiore di loto che  si erge dal fango, trovare braccia che potranno sorreggerti abbracciarti, amarti.

Punto 11

ACCOGLIENZA DEL DONO

Un animo sensibile,  aperto privo di riserve in modo sovente viene   tradito nell'amore che costantemente verrà minato nella sua più integra  estensione. Ma lo stesso l’Amore non subirà soste, anche se ferito continuerà ad amare. Come un fiume che ha come unisco scopo il mare cosi l'amore tradito non si fermerà, nessuna ragione al mondo lo potrà fermare in quanto aderente alla coscienza prima  non potrà che  seguirne il corso ;amare. E'certo che le ripetute prove lo metteranno a rischio di diffidenza, ma un cuore maturo procederà dovunque, ovunque, comunque.  Voglio un mondo dove ci si può fidare l'un l'altra/o  dove le parole non siano rumore e dove le azioni non siano un insensato movimento. Vorrei che la chiarezza sia regina, la lealtà sia sovrana dove i domini dell'impero dell'Amore siano prosperi per il bene comune; sincera sia la Via della Verità. Voglio un mondo di esseri allineati all'espansione delle coscienze uniti e consapevoli che il respiro della vita non sia un mero riempitivo passatempo e dove il cuore aperto del mare possa accogliere  al pari ogni creatura .

Punto 12

FIDUCIA

Lontano dalla morale e dal giudizio le madri costruirono una armoniosa civiltà fondata sulla parità ed eguaglianza. Come la natura che non separa questo da quello ma tutto integra nel grande tutto,  ciascuno era integrato sotto l'abbraccio della Madre, Dea, Divina Verità. La madre accoglie ,ama, protegge, cura , la madre espande i suoi fiori, figli e figlie della stessa stella e in Amore vede tutti al suo pari.  Nessuno è alto nessuno è basso  tutti hanno posto in questa meravigliosa terra; Gaia. La madre non giudica anzi consiglia e  dalla sua saggezza vede , non opinione dal momento del consiglio conosce  quale sia la cosa giusta o sbagliata. Dal  suo occhio equanime vede tutti sullo stesso orizzonte ed  in questo illuminante cielo riconosce  l'armonico ed il disarmonico, la gioia e il dolore, il pianto e il sorriso. La madre come la natura cura, ama nell'Amore che è silente,Vita  manifesta  nel  grande desiderio di Unità .   In questa unità nell'abbraccio infinito vuole tutti a sé  consapevoli e pieni di ciò che è  illimitato e indicibile. La madre sa tagliare i rami secchi e piantare nuove forme di vita, la madre genitrice educa e nel suo racconto interminabile di ere  riconosce la  via migliore proiettata verso il bene. Lei madre del Dharma  eleva i suoi figli alla realizzazione.

Punto 13

NON GIUDICARE

Esente dalla personali interpretazioni la verità è solo impersonale ed  oggettiva.
 La verità non si contrappone alle soggettive ed emotive visioni essa è ciò che è e ciò che è stato  sarà. La verità si traduce in pensieri parole ed azioni e su questa base afferma se stessa.  Per l’uomo la Sintesi della verità si traduce in fatti e oggettivi accadimenti . Il saggio dovrebbe trovarsi schivo dalle personali interpretazioni dettate dall’euforia emozionale, queste si vestiranno di un ambiente impregnato del particolare separato dal lontano contesto della verità. Il saggio dovrà essere imparziale non giudice ma colui che privo dalla distinzione   che sa distinguère e vedere oltre le  motivazioni personali saprà chi ammettere o allontanare. 

Punto 14

NON CRITICARE

La critica è un veleno immesso nella cortina dell’aura dell’altro è un aggiungere un maleficio alla struttura fisica e sottile   giàcchè è unta di sostanza intenzionale  che si insinua nella linfa del criticato. La critica può annientare ed uccidere  nella vita nella personalità  essendo  esente da qualsiasi timbro di bontà, anzi se protratta nel tempo, diviene la causa alienante di molti malesseri psicologici e può essere causa di  suicidi. Mai criticare  perché nella critica si scatena aggressività, svalutazione ed innalzamento dell’io egotico: io meglio di altri, in quanto sull' altare del meglio sarà innalzato solo colui che si loda; altri inferiori.

Punto 15

PERDONO

Lascia a terra e procedi ciò che è passato non ritornerà e ciò che è
futuro sarà da formare. Il perdono è la porta della felicità, della naturalezza del dono che dolce prende ciò che lascia consegnando tra le mani una calma  serenità. Il perdono è tranquillità nell’anima di non aggravare il passo gremito di ricordi, di colpe vacanti, di identità, di punitivi indicatori. Libera la mente e scorri come il fiume che desidera intrepido e calmo il mare, là potrà unirsi alle sue acque profonde e ritornare un tempo tra le nuvole.   Non v’è più bella cosa viaggiare freschi e liberi a modo che sia il presente a portarvi dove il cuore richiama. Sii grato a coloro che inconsapevoli vi hanno arrecato dolore, nell’ignoranza ciascuno è carente nessuno è liberato dal fardello dell’azione e nemmeno i ricordi faranno rivitalizzare un’altro tempo. Ciò che è stato non ritorna, passato è dalla porta del perdono, tutto è redento pacificato; la resurrezione è compiuta ora è tempo di andare. Così liberato e in pace camminerai come il vento su questa piacevole e redenta terra.  

Punto 16

ATTENERSI ALLA VERITA’ OGGETTIVA

Questa prospera apertura crescerà e si svilupperà  oltre la fiducia e si espanderà nella normale vita di ciascuno; finalmente al tramonto la diffidenza , il sospetto, l'attesa del triste dono della sofferenza dell'altro; basta e tempo di promuovere felicità, molti consimili sono in attesa di unirsi, non attendono altro. I simili si riconosceranno, si parleranno, comprenderanno e in questa comune visione rafforzeranno le loro espansioni; non più soli ma altri insieme risonanti: libertà di respirare vero amore, vera unità.

Punto 17

SUPERAMENTO DELLA INNATA DIFFIDENZA

Si riconosceranno, si evidenzieranno, loro abbracceranno, loro ameranno senza distinto con Cuore puro, lontane saranno le distanti strette di mano, abitudini del soldato privo di arme. Nell'abbraccio possiamo sentire, accogliere in reciproco modo la presenza dell'altro, il suo essere e ci sentiremo confortati,carichi colmi  di nutrimento d'Amore. Ci farà bene donare e ricevere amore, ci farà bene.



ABBRACCIO D'AMORE

1.  Compito dei rinnovatori è aiutare altri al superamento delle diffidenza, della sfiducia, del formato individualismo a modo che possa sorgere negli assopiti cuori pieni di amore l’alleanza, la condivisione, il reciproco aiuto, la solidarietà consci che una accentuata e soggettiva visione personale non potrà  che essere fautrice del radicato individualismo”chi si isola rimane isolato”  e che una buona dose di impersonalismo fiorirà nella Matrice di condivisione e reciproca comprensione .


2.   Scopo  dei rinnovatori  è di formare una rete di Amore Incondizionato e Solidale lontano dallo scambio e dal danaro, sulla base della reciprocità del Dono nella  estensione di una reale presenza gli stessi offriranno  in modo spontaneo e gratuito competenze, capacità e conoscenze..Inoltre l'offerta di ospitalità, vacanze, cura dei bimbi e compreso agli adulti fornire una  educazione spirituale  unita  alla cultura del dono.Verrano donate cure mediche, supporto olistico e terapie naturali. Vi saranno spettacoli, arte musica, danza  e molto altro ancora.


3.  Si organizzeranno feste del dono chi avrà di più donerà più degli altri, tutti concorreranno  in base alle loro possibilità. Vi saranno mercati e vendita di prodotti locali e di artigianato ove le persone potranno acquistare prodotti a prezzi equi e  solidali. Si organizzeranno feste dei solstizi e degli equinozi, feste della luna piena e feste delle comunità, maschi e femmine e bambini uniti per festeggiare una nuova umanità solidale e condivisa. 

4. Aventi la natura del  dono  al di la del bieco profitto  verranno promosse attività olistiche  a modo che artisti e  operatori , potranno in tranquillità svolgere la loro attività senza dover versare ingenti somme. Resta chiaro che un dignitoso guadagno sarà alla base di una reciproca condivisione, il resto verrà donato per attività di comunità.

5.  Le persone che riceveranno in dono prestazioni e competenze dovranno attenersi ai punti della gratitudine,donare ciò che possono pena la sospensione del dono e nella rettitudine del Dharma   dimostrare di essere  bisognosi   e non approfittare  della funzione del dono.

6.  I rinnovatori innalzando il dialogo aborriscono e sono completamente contrari ad ogni tipo di violenza anzi da questa ne tengono le distanze.

7. Nel rispetto delle cose personali la condivisione permarrà nel campo della discrezione permettendo all’altro l’apertura che rispetti i  modi e i tempi necessari alla reciproca condivisione. Le cose intime e personali rimarranno tali ma la condivisione sociale e solidale dovrà essere il reciproco intento verso un vero  e condiviso Amore.

8. Coloro che non si atterranno ai punti sopra elencati ed agli scopi prefissi verranno immediatamente espulsi e l’espulsione sarà inderogabile. Al momento dell'accettazione Il modulo disciplinare dovrà essere restituito mensilmente a Raphael Shanti quale supervisore.Se la consegna non sarà pervenuta entro 3-6 mesi  il soggetto sarà espulso, in quanto  per nulla interessato alla trasformazione di sè


AMMISSIONE

In questi gruppi sono ammessi coloro che prima di volere un mondo migliore  sono propensi ad un reale trasformazione di sé ,capaci di attuare mediante una seria via una assunzione disciplinare modulante i moti mentali e conflittuali dell’azione .
Sono ammesse persone concrete capaci di vera volontà che oltre al desiderio mettano in pratica la loro aspirazione; umanità diversa e evoluta. Persone disposte al grande sacrificio del piccolo io separatore e del suo ardito coadiuvante l’ego inferiore.
Inoltre persone composte da un innato amore per sè e per altri al pari che senza distinto siano propense all’aiuto solidale e condiviso e altresì   comprendano e condividano i punti e gli scopi  del rinnovamento. Non verranno accolte persone diffidenti indecise ed insicure sulla mutualità e sulla reciproca esistenza.

NON AMMISSIONE


Non sono ammessi coloro che rifiutano una personale trasformazione, coloro che parlano ma inconcludenti
 rimangono uguali, coloro che fingono una realizzazione ma nei fatti sono pari ad altri. Sono rifiutati gli egoici, gli approfittatori, i mentori"coloro che promettono e non mantengono” , gli emotivamente instabili dalla mente ballerina, gli egocentrici, gli approfittatori, i falsi, i superficiali, gli avidi, i vampiri  ; quelli che approfittano del bene altrui per trarre un personale profitto,  quelli legati al danaro,all’avere sempre qualcosa in cambio, gli individualisti, gli egocentrici, gli irascibili, i violenti coloro che in qualche modo concorrono, ammettono, sostengono o si accompagnano ai violenti ed agli  irascibili. Non sono ammessi gli ingrati, e tutti coloro che al contrario del bene fomentano il male e la disarmonia e coloro che privi di Etica inneggiano al male. Inoltre sono compresi coloro che approfittano  delle altrui richieste spirituali vedi olismo, yoga, meditazioni, tantra e quant’altro come vampiri si imbevono del bieco  profitto.   
Nella cultura delle Madri le decisioni venivano prese in modo collettivo non a mnaggioranza anche una voce contraria veniva presa in considerazione dato che anceh una critica o un appunto fuori dal coro aveva una ragion d'essere e il soggeto veniva ascoltato nelle sue personali istanze.
Dove non si pergiungeva ad un collettivo accordo era il consiglio delle anziane o degli anziani a formulare la decisione.
Comitati di valutazione

Le persone sagge anziane, mature o giovani seri e stabili nella loro realizzazione,  compiuti,  lontani dalla evanescenza giovanile dovranno con altri valutare, sondare, riflettere decidere se e come ammettere o non ammettere o sospendere le persone appartenenti ai gruppi di rinnovamento. La decisione finale spetterà a Raphael Shanti unito con i saggi anziani e realizzati  nella loro integrità sociale e spirituale. 

Tutti i giorni mattino e sera o anche durante il giorno  collegati con i fratelli e le sorelle della comunità. Fai sentire la tua solidale presenza, il tuo cuore puro; chiedi loro come stanno, se hanno bisogno di aiuto se desiderano la tua presenza e donagli amore più di quanto ne hanno avuto prima. Solo cosi la tua coscienza si espanderà e troverà ciò che da tempo cercavi, vera condivisione e vera  comprensione . La tua vita finalmente troverà la grande apertura che tutti i cuori desiderano; Amare senza più riserve nè timori. Finalmente l’Amore troverà altri  consimili nell’unione Vera, ma ricorda l’Amore dovrà essere incondizionato e privo di secondi fini.



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GRAZIE A TUTTI UN ABBRACCIO "SHANTI"